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venerdì 17 giugno 2011

made in Italy: come salvarlo?


Cari amici lettori,
non c'è che dire, sempre meglio per l'Italia e gli italiani. Sentire dichiarazioni come quelle tempo fa di Marchionne(e di altri imprenditori) che la loro azienda andrebbe meglio senza l'Italia(non credo che G.Agnelli avrebbe mai osato pensarlo!), ringraziandola per tutti gli aiuti ricevuti nel corso della sua vita con un bell GOODBYE, non fanno altro che demoralizzarci l'anima!!! Ma la fiat è solo una delle tante aziende ex italiane( ora si definiscono internazionali) che optano per "strategie moderne" ben lontane dal vecchio stivale italiano e cioè: manodopera al minor costo. Geniale!!! Quindi avanti tutti, in quale paese i lavoratori guadagnano di meno? Si facciano avanti! C'è la Cina, Polonia, Vietnam, Serbia, Brasile. L'Italia? Bluaaà troppo antica; ci vogliono almeno 1.200 euro per operaio e non si può nemmeno sorvolare su qualche loro diritto. ma come sono antichi sti operai italiani. Guarda come sono evoluti i loro colleghi europei: stipendi max 500/600 euro con straordinario in Polonia e in Serbia, Cina, Albania ancora meno! Questi si che sono all'avanguardia!
Comunque le varie fiat, golden lady, armani, versace etc.etc.(la lista sembra non finire!) facessero quello che vogliono. Loro son i padroni e giustamente a loro la libertà d'impresa. Si è parlato, intanto, più volte, dell'obbligo dell'origine in etichetta su tutti i prodotti alimentari. Ma per questi signori, se potessi farei una bella legge, io metterei l'obbligo per tutti gli altri prodotti di indicare, evocare a caratteri cubitali anche nelle pubblicità di qualsiasi genere(radio, tv, riviste etc.) il "Made in" e per i negozianti metteri l'obbligo di mettere sui prodotti un cartellino che ne indica, in bella vista, il paese di produzione. Provate ad immaginare. ecco a voi lo spot Fiat Panda che finisce con la frase: "fiat panda made in serbia". oppure:"fiat 500 made in polska."  e così come le altre illustrissime aziende exitaliane ormai internazionali che per qualsiasi prodotto da vendere sul mercato nazionale e non, dovrebbero uscire obbligatoriamente con il luogo di produzione. Tipo non so, ad esempio: "Nuova collezione Golden Lady mady in cina" . Oppure, vedere un bel vestito in una vetrina di un centro commerciale con il suo bello e vistoso cartellino "made in Romania". Se loro(aziende exitaliane)  hanno tutte le libertà, almeno abbiano il coraggio di propagandare anche dove vengono fatte le loro produzioni. almeno la verità ci è duvuta!!!
Quindi, per i cari acquirenti patriottici che hanno a cuore la difesa del "made in italy" e dei posti di lavoro di tantissimi concittadini, posso solo consigliare di chiedere sempre, per il prodotto che intendete acquistare, in che nazione viene prodotto, così sarete sicuri di fare un'azione "Pro Italia". Un caro saluto.

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